Nel presentare il doppio album And The Things That Remain, Ezio scrisse queste parole:

“And The Things That Remain è il titolo di un trio per violino, violoncello e pianoforte che ho scritto poco tempo fa. Riguarda quel pensiero, quella domanda che a un certo punto ci facciamo, inevitabilmente: cosa resta di tutto alla fine, cosa resta dopo? Cosa rimane di noi e cosa ci è rimasto?”

Prima di diventare il titolo di un brano e di un doppio album, The Things That Remain, le cose che rimangono, nacque come titolo di un progetto che Ezio aveva iniziato circa dieci anni fa. Un progetto in forma collettiva, di condivisione di ricordi ed emozioni.

Pur avendo assunto una nuova veste in musica, nelle sembianze di un doppio album, l’idea non aveva mai abbandonato la sua forma originaria: “…ho raccolto e sto ancora raccogliendo parole e persino testimonianze, qualsiasi cosa – anche oggetti – avesse il senso di una riposta per le persone a cui mi rivolgevo: fotografie, poesie, lettere, suoni, pitture. Forse le cose più toccanti sono le vecchie fotografie che ritraggono i genitori e ricordo una frase: “Io derivo da quel sorriso e di loro mi resta lo stesso sorriso'”.

È proprio in nome di un sorriso, quel sorriso, che vogliamo dare una nuova vita a questo progetto: uno spazio nel sito web di Ezio aperto a tutti, tutti quelli che vogliono contribuire con ogni cosa che resta e resterà, fotografie o disegni che rappresentino per voi, per noi tutti, The Things That Remain, le tracce che Ezio ha lasciato nella nostra vita.

Quando diede inizio al progetto, era il 2011, pensavamo ad un libro, un libro virtuale da pubblicare sul web.
Gli chiesi un’introduzione, un testo che descrivesse il senso, le intenzioni, l’idea, ed Ezio mi mandò queste poche righe:

“And The things that Remains è un nuovo progetto a cui sto lavorando, mi piacerebbe condividerlo con te e chiederti di prendere parte al processo di ispirazione pubblicando qui o nella mia pagina personale un elenco, pensieri, foto o dipinti o qualunque cosa tu preferisca che rappresenti per te “Le cose che rimangono”. Ti piacerebbe giocare con me?”.

Ecco, in quell’invito è racchiuso tutto il senso: “Ti piacerebbe giocare con me?”.

Sì Ezio, sì. Vogliamo giocare tutti insieme?

Fabio Bosso